Uniti e propositivi per affrontare le nuove sfide imposte dall’evoluzione dei mercati
Nel fantastico contesto di Castelbrando, tra le verdi colline trevigiane, si è tenuto l’undicesimo evento dedicato alla filiera italiana dell’occhialeria.
Riunirsi è stata l’occasione di rincontrarsi di persona per tanti di noi che collaborano ogni giorno condividendo obiettivi e sogni. Spesso a distanza, ognuno nella sua impresa, ma sempre fianco a fianco.
Tante le aziende e le persone presenti che hanno creato un’atmosfera coinvolgente. Si respirava la felicità di rivedersi e un vivo interesse per gli argomenti trattati durante la giornata, organizzata, come sempre, da Giovanni Susti di Eidos Communication con il supporto di diversi sponsor.
Una filiera unita per superare le nuove sfide
Le quattro tavole rotonde hanno trattato di Made in Italy, sostenibilità e passaggio generazionale, regolamento europeo sui dispositivi medici e costruzione dell’occhiale; temi che hanno evidenziato un denominatore comune: la necessità di affrontare le nuove sfide imposte dall’evoluzione dei mercati uniti e propositivi, per difendere e aumentare il valore della filiera e quello di tutte le azienda che ne fanno parte.
Tanti anche i messaggi positivi lanciati dal palco dagli speaker. Tra questi quello della cultura aziendale come punto di forza per legare le generazioni, trasferendo gli imprescindibili valori di responsabilità e di passione per questo lavoro: quanto impegno e quante persone ci sono dietro i “piccoli pezzi di plastica o di metallo” che realizziamo?
Piccoli pezzi che insieme danno forma però a un oggetto speciale, il cui appellativo di “accessorio” spesso non rende giustizia. Gli occhiali vestono la parte più importante del corpo, il viso, la più identitaria. E in particolare gli occhi, specchio dell’anima. Una riflessione importante, da non dare per scontata e da trasferire per sviluppare la consapevolezza del consumatore la cui domanda muove il mercato.
La passione come cardine
Il tema del passaggio generazionale è cruciale anche per un aspetto che è solo apparentemente libero e svincolato da tutto: la creatività. Non c’è creatività senza tradizione. Ed è questo il binomio che alimenta il Made in Italy, quello vero, e che ha nel settore dell’occhialeria alfieri importanti e appassionati.
La passione resta il cardine della filiera e la sua Stella Polare, verso cui rivolgersi per affrontare le sfide più complicate come anche quelle più quotidiane. E l’atmosfera che si respirava durante l’evento ne è stata una limpida testimonianza.
Passione che non può che rimanere alta in un settore fondamentalmente manifatturiero, in cui le persone restano al centro di tutto: la macchina, come è stato detto, non potrà mai sostituire il “colpo di lima”.
Questo il segreto che porta a realizzare prodotti unici con storie autentiche da raccontate lungo tutta la filiera fino ad arrivare all’ottico, e fare in modo così che queste storie diventino un impareggiabile punto di forza.
Un approccio propositivo
Anche i vuoti nella regolamentazione degli occhiali come dispositivi medici possono trovare risposta in una filiera unita. Quello che bisogna fare è sedersi attorno a un tavolo per trovare accordi sulla base dei quali costruire proposte forti.
Se quella di regolamento suona spesso come una nozione “dura” e difficile da affrontare, può e deve diventare invece l’occasione di creare valore aggiunto, a favore di tutti gli attori del settore.
A proposito di atteggiamento propositivo, un ringraziamento speciale va a Giovanni Susti, ideatore e organizzatore dell’evento che, con il suo impegno e la sua perseveranza, contribuisce a mettere sul tavolo temi fondamentali e a offrire continui spunti di riflessione per la difesa e il rafforzamento della nostra filiera.