Rebuli è un’azienda di Valdobbiadene, fondata nel 1995 da Romano Vedova, specializzata nella finitura di occhiali da sole e da vista e nella produzione di occhiali in acetato.
All’avanguardia nella ricerca e sviluppo, la loro mission è quella di fornire un prodotto che coniughi l’innovazione tecnologica, la qualità delle materie prime e l’eccellenza dell’artigianato italiano.
Come dice Romano, socio unico e amministratore di Rebuli S.r.l., in un’intervista che abbiamo voluto realizzare per raccontare il nostro lavoro insieme: “L’obiettivo è fornire al cliente il miglior servizio possibile e, se questo avviene grazie all’unione di più realtà, il risultato finale non può che essere positivo perché le esperienze diverse delle aziende contribuiscono a migliorare anche la capacità di problem solving”.
Il dialogo continuo che abbiamo instaurato da anni con Rebuli, infatti, ci permette di individuare e anticipare in ogni progetto eventuali criticità e, di conseguenza, trovare la migliore soluzione possibile.
Potendo realizzare tutte le lavorazioni all’interno della nostra officina, studiamo insieme a Rebuli ogni loro nuovo progetto e decidiamo la strada migliore da intraprendere sia in termini di tempi che di costi, a seconda delle quantità e delle tempistiche da seguire.
Ed è proprio sulla comunicazione e sulla sinergia che si basa il nostro lavoro insieme, e per raccontarlo abbiamo scambiato qualche parola con Romano e con Fabio Agostinetto, disegnatore e responsabile tecnico.
Eccole qui.
A quale problema avete cercato di dare soluzione con D.F.?
RV: D.F. è il nostro punto di riferimento per quanto riguarda la realizzazione di tutte quelle attrezzature che per noi sono indispensabili: in primis per la realizzazione delle fustelle, degli stampi per le aste e molte altre soluzioni in termini di stampistica e di componentistica.
La scelta è stata quasi “obbligata” perché la serietà e la puntualità, oltre che alla qualità, che li contraddistingue sono dei requisiti per noi fondamentali. Si è creato inoltre un feeling unico, perché ci capiamo su molti aspetti.
Quali erano i vostri obiettivi quando avete iniziato a cercare un’azienda che vi affiancasse nei vostri progetti?
RV: L’obiettivo era trovare un partner affidabile dal punto di vista operativo, qualitativo e in termini di tempistiche: come tutti sappiamo, i tempi si stanno riducendo sempre di più e abbiamo bisogno di una velocità di realizzazione che poi vada a supportare tutta la filiera produttiva. D.F. ha risposto fin da subito a tutte le nostre esigenze.
FA: La disponibilità nel problem solving e la flessibilità nelle urgenze sono la loro arma vincente: con D.F. abbiamo un confronto continuo, soprattutto se abbiamo bisogno di un consiglio su come realizzare un pezzo. Con loro abbiamo un tipo di comunicazione e, come diceva Romano, un feeling che ci fa sentire sicuri: questo ci permette anche di affrontare progetti o sfide che difficilmente affronteremmo senza avere la sicurezza di chi ci è a fianco.
Avevate dei dubbi prima di avviare questo progetto con D.F.? C’erano dei motivi che vi facevano pensare che non facesse al caso vostro?
RV: No, assolutamente no. D.F. ha una comprovata esperienza di lunga data, partendo dal papà Gianni che è stato uno dei pionieri per quanto riguarda gli stampi e la componentistica. C’era più il timore che loro non seguissero noi perché eravamo un’azienda molto piccola: avevamo il timore e la riverenza che si ha quando ti approcci a figure di alto livello com’era e com’è ancora Gianni. Oggi mi capita spesso di fermarmi a chiacchierare con lui e di provare ancora un profondo sentimento di stima nei suoi confronti.
Cosa invece vi ha convinto a scegliere D.F.?
RV: D.F. è sul mercato da moltissimi anni, il tempo e le crisi hanno dato dei grossi colpi di scure al settore, e il fatto che oggi D.F. sia un’azienda cresciuta e arrivata a una certa dimensione è la prova del suo passato e di quello che ha seminato.
Che cosa vi ha colpito di più durante lo svolgimento dei lavori che D.F. realizza per voi?
FA: Dall’inizio del progetto, allo sviluppo, alla produzione, ci sono vari passaggi nel rapporto con D.F.: discutiamo l’idea del progetto, poi c’è lo sviluppo della parte tecnica e poi c’è l’avviamento in produzione. Con Franzoia abbiamo una sensazione di sicurezza in tutti questi aspetti perché sono precisi e puntuali. Questa è la differenza tra D.F. e gli altri.
Quale miglioramento ha apportato D.F. a Rebuli?
FA: Ha portato opportunità di realizzare progetti che senza D.F. non avremmo potuto fare. Noi produciamo acetato, ma se non avessimo avuto la possibilità di realizzare con un partner affidabile alcuni prodotti combinati con i metalli, frontali fresati o tutto ciò che riguarda le parti metalliche di un occhiale, probabilmente non ci saremmo spinti a offrire sul mercato un servizio come quello che stiamo offrendo oggi.
Come reputate i risultati ottenuti?
RV: Buoni, ci hanno dato modo di crescere e di consolidare giorno dopo giorno la collaborazione con loro.
A chi consigliereste D.F.?
RV: A 360°. Stiamo cercando di portare avanti insieme alcune collaborazioni che uniscono la nostra propositività verso alcuni progetti con le competenze tecniche di Sergio: in questo modo entrambe le aziende, sia Rebuli che D.F., possono crescere ponendosi come modello di sinergia, un aspetto secondo me fondamentale oggi più che mai per la crescita in generale di tutte le aziende. L’obiettivo è sempre fornire al cliente il miglior servizio possibile e, se questo avviene grazie all’unione di più realtà, il risultato finale non può che essere positivo perché le esperienze diverse delle aziende contribuiscono a migliorare anche la capacità di problem solving.
Volete aggiungere qualcosa di personale?
RV: La cosa che mi ha stupito particolarmente è che il tipo di comunicazione che D.F. sta utilizzando in questo momento è molto più avanti rispetto ai suoi competitor. Preme sia sul settore sia sulle riviste, dando un’immagine di sé avanzata: il cliente è incentivato e stimolato a vedere cosa uscirà nella prossima edizione.
FA: Mi ha colpito l’evoluzione dell’azienda data dal passaggio generazionale che è una cosa d’altri tempi: oggi non capita spesso di vedere aziende che passano di padre in figlio avere un’evoluzione positiva come quella di D.F. Questo significa che dietro c’è una solidità che non è da tutti.