L’evoluzione tecnologica ha cambiato i processi produttivi nelle aziende. Ma il fattore umano resta determinante soprattutto per i prodotti d’alta gamma. Nell’occhialeria, “la mano” del tecnico è insostituibile. Ne abbiamo parlato con Paola Ciet, Production Manager di D.F.
Ciao Paola, come affrontate in D.F. il processo di lavorazione?
Quando un designer ha un’idea la mette giù come disegno. Da qui si parte con lo studio di fattibilità. Per tanti non è scontato che un’idea possa diventare un’occhiale. Qui da noi è quasi un imperativo. Alla domanda, «Il disegno diventerà un occhiale?», la nostra risposta è: «Sempre». Qui ci sono la creatività e il know-how che lo rendono possibile.
Che rilevanza ha il “fatto a mano” nel vostro processo produttivo?
È fondamentale. Dopo lo studio di fattibilità, il passo successivo è strutturare le fasi di lavorazione ed è lì, nel momento in cui l’idea diventa processo, che entra in gioco il fatto a mano.
Quando hai capito come fare i pezzi capisci anche come fare gli stampi e gli attrezzi per realizzarli. Ci vuole molta creatività per ideare e realizzare tutti gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo. Ma non basta. Ci sono tantissime lavorazioni nelle quali lo stampo aiuta a creare solo la base iniziale, poi è proprio la manualità della persona che interviene e porta a raggiungere il risultato atteso.
Cos’è che prende più tempo durante il processo di lavorazione?
Recentemente ho fatto delle statistiche e ho visto che, per un nuovo progetto che nasce, ciò a cui si dedica più tempo sono le pieghe: richiedono un alto numero di prove e un continuo confronto con la committenza, è una fase molto impegnativa. I punti più critici sono la piega del naso, del muso e la curvatura del frontale (meniscatura), fondamentale per garantire il più possibile l’equidistanza delle lenti per tutte le posizioni di visione: è qui che interviene la manualità.
Il tecnico accompagna la curvatura del pezzo tenendo conto dell’elasticità del materiale e del suo leggero movimento di ritorno. Solo una percentuale della piega dei componenti è determinata dallo stampo; la restante dipende dalla manualità del tecnico. La cosa più affascinante è che nonostante l’intervento della manualità il risultato finale è identico al disegno di partenza. Anzi, il risultato è raggiunto proprio grazie a questo intervento “a mano” e non sarebbe possibile altrimenti. Pensa che nelle istruzioni, l’attrezzista dice esattamente in che posizione il tecnico deve tenere la mano per fare una determinata piega, come deve appoggiare il pollice in un certo punto dell’asta o tenere il frontale in un dato modo.
Non ci sono altri modi di farlo grazie alla tecnologia?
Sì, ci sono, ma “la mano” della persona, resta indispensabile. Perché anche quando viene usato lo stesso materiale, questo viene da lastre diverse che hanno caratteristiche di rigidità differenti. L’operatore fa la lavorazione, poi guarda il disegno e si può accorgere che non sono uguali ed è quindi necessario intervenire a correggere il pezzo per avere un risultato costante. Queste correzioni sono fatte a mano.
Sarebbe forse possibile industrializzare maggiormente il processo ma la parte di lavorazione manuale ci consente di essere più flessibili e di fare delle correzioni che permettono di tenere standard più alti. In D.F. realizziamo componenti in metallo per occhiali di alta gamma, difficilmente facciamo prodotti per fare numeri. I laboratori che fanno solo prodotti a catalogo, hanno un disegno e con quel disegno producono un’infinità di componenti; lì tutto è automatizzato però così vien fuori sempre la stessa asta, sempre lo stesso prodotto e chi va ad acquistarla sa che ha quello. Qui in D.F. non abbiamo mai fatto articoli che non fossero custom.
Oltre alla estrema personalizzazione, che altri vantaggi ha il vostro processo produttivo?
Minor scarto. Chi serializza al 100%, alza anche la percentuale di difetti. Storture, buchi, viti che non tengono… dove tutto è automatizzato manca anche la possibilità di correggere l’errore. Quindi con il nostro processo produttivo hai più controllo e meno difetti. I pezzi in ordine ti arrivano tutti così come li volevi.
DIAMO FORMA A CIÒ CHE STAI IMMAGINANDO
«Abbiamo un’idea» è una delle nostre frasi preferite, perché mette in moto il nostro meccanismo di creazione. Non esiste una strada tracciata, un percorso da seguire: il sentiero per arrivare al risultato desiderato, oltre le aspettative, lo creiamo insieme, unendo le nostre abilità tecniche alle tue idee migliori.
LAB è il nostro laboratorio, perfetto per chi nell’occhialeria d’eccellenza vuole spingersi oltre i limiti, creare e dare vita a qualcosa di unico.