Blackfin è un’azienda di Taibon Agordino (BL) che ha fatto del titanio il suo elemento di forza: arriva in lastre grezze dal Giappone per poi essere plasmato in occhiali unici.
Come dice Nicola Del Din, Presidente e CEO di Blackfin, in un’intervista che abbiamo voluto realizzare per raccontare il nostro lavoro insieme: “Il titanio è per sua natura un materiale eccezionale e al tempo stesso eccezionalmente complesso: sta nella sua conformazione chimica. La sua difficoltà nell’essere lavorato è coerente con il suo valore aggiunto, una volta diventato prodotto finito”.
Ed è proprio nella lavorazione di fresatura del titanio che entra in gioco D.F., perché per noi questo materiale non ha più segreti.
Come lo lavoriamo? Innanzitutto, per fresare il titanio servono delle apposite frese, diverse da quelle che si possono utilizzare per tutti gli altri materiali: queste frese sono più complesse e hanno dei rivestimenti particolari specifici per questa lavorazione.
Anche i parametri di lavorazione sono più complessi e di conseguenza la creazione del programma richiede degli accorgimenti tecnici specifici. Allo stesso modo, le attrezzature di staffaggio devono essere il più precise possibile per ridurre al minimo le vibrazioni e ottenere ottima qualità: è quindi indispensabile l’esperienza e la conoscenza accurata dei materiali dei nostri meccanici e programmatori.
Come ti abbiamo anticipato all’inizio, per raccontare meglio la nostra collaborazione con Blackfin abbiamo scambiato qualche parola con Nicola Del Din. Eccole qui.
A quale problema hai cercato di dare soluzione con D.F.? E quali erano i tuoi obiettivi quando hai iniziato a cercare un’azienda che ti affiancasse nella realizzazione del tuo progetto?
Per noi non esistono fornitori: questo è un termine desueto e non vogliamo che faccia parte del nostro modo di fare e intendere l’impresa. In D.F. noi sappiamo avere un partner solido con cui costruire, assieme, un percorso di business mosso dalla stessa professionalità, etica per il lavoro, attenzione alle risorse umane.
Avevi dei dubbi prima di avviare questo progetto con D.F.? Cosa invece ti ha convinto a scegliere D.F.?
Nessun dubbio, proprio perché quando si condivide un percorso se ne conoscono in maniera più nitida le potenziali criticità, anticipandole. Non scegliamo D.F. perché sappiamo che ci porterà solo al lavoro migliore, ma perché siamo certi che ogni progetto sarà migliore del precedente.
Che cosa ti ha colpito di più durante lo svolgimento del progetto (anche rispetto ad altri approcci di cui ti sei servito in passato)?
La volontà di rimanere aggiornati in relazione alla formazione delle risorse e agli strumenti di lavoro. Per una lavorazione come quella di D.F., reputiamo che sia fondamentale avere macchinari che rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia, per qualità e tempi di esecuzione.
Cosa rende il titanio un materiale difficile da lavorare?
Il titanio è per sua natura un materiale eccezionale e al tempo stesso eccezionalmente complesso: sta nella sua conformazione chimica. Ma è puro, leggerissimo e spurio da metalli pesanti, completamente biocompatibile. La sua difficoltà nell’essere lavorato è coerente con il suo valore aggiunto, una volta diventato prodotto finito.
Quali sono le problematiche principali che si possono riscontrare quando si fresa un occhiale di titanio?
Lavoriamo il titano da trent’anni esatti, e ancora oggi scopriamo delle cose nuove, dei dettagli che ci permettono di migliorare le microlavorazioni meccaniche. Tutto questo è sfidante, perché la tecnologia che applichiamo, anche assieme a D.F., per alcune lavorazioni è unica. Talvolta non esiste uno storico e di fatto si è antesignani di una qualche lavorazione specifica, che diventa poi prassi: pensiamo ai ponti in beta titanio che sono partiti come esercizio di design e ora sono parte fondamentale della collezione.
Quale miglioramento ha apportato D.F. al tuo business?
Ci permette di mantenere fede al nostro credo: “Looking beyond. Always” e al contempo essere solidi ed efficaci nella quotidianità.
Come reputi i risultati ottenuti?
Ottimali.
A chi consiglieresti D.F.?
A chi vuole sviluppare un percorso di business, in partnership. A chi non cerca un fornitore com’è comunemente inteso.